16 Lug Gelato: come mangiarlo senza ingrassare
Il gelato è una vera e propria delizia nonché il protagonista dell’estate. È stato stimato che gli italiani consumano a testa circa 12 kg di gelato ogni anno scegliendo principalmente quello artigianale il quale rappresenta il 66% del consumo annuo.
Il processo di preparazione del gelato
Il gelato viene creato con tre ingredienti principali ovvero latte o panna, uova e zucchero. Nella produzione artigianale la parte grassa del gelato deriva dalla panna e le uova senza dover aggiungere altri grassi (soprattutto quelli idrogenati). Durante la produzione dei gelati, il continuo mescolamento incorpora aria conferendo al gelato un aspetto soffice e cremoso.
Il composto successivamente viene scaldato sui 35 gradi dove vengono aggiunti anche i composti solidi in modo da favorire il loro mescolamento per ottenere un composto liscio e omogeneo.
Infine vengono aggiunti emulsionati e stabilizzanti e viene eseguita la pastorizzazione ovvero un procedimento obbligatorio per legge.
Le origini del gelato
La storia del gelato risale ancora dall’epoca degli antichi romani i quali finivano le loro cene luculliane con dei dessert freddi ‘’nivatae potiones’’.
Successivamente a Firenze, nel Cinquecento, è stato realizzato il primo gelato che assomiglia a quello che abbiamo oggi dove per la sua realizzazione sono stati utilizzati per la prima volta uova, latte e panna mentre il primo gelato industrializzato sullo stecco nasce in Italia nel 1948.
L’impatto sul peso
In tanti evitano di mangiare gelati per la paura di ingrassare, ma quello che conta è l’alimentazione in generale e non l’aggiunta di un buon gelato artigianale un paio di volte alla settimana.
Se la dieta è sana ed equilibrata, basata principalmente sugli alimenti di origine vegetale, e si segue uno stile di vita attivo e non sedentario, il gelato si può gustare tranquillamente senza pensieri e ripianti come spuntino, ma anche dopo cena mentre si fa una bella passeggiata.
Se invece la dieta è sbilanciata principalmente occidentale e industrializzata con pasti disordinati e il massimo dell’attività fisica è quella di camminare fino al supermercato, allora l’impatto metabolico di questo alimento è ben diverso!
Non è colpa di certo di una coppetta di gelato se aumentiamo di peso e se abbiamo i valori di colesterolo sballati, ma è colpa del nostro stile di vita e della nostra dieta nel suo complesso.
Chi invece segue un regime alimentare dimagrante potrebbe introdurre gelati alla frutta, un paio di volte alla settimana, al posto dello spuntino e in quantità moderate tenendo anche in considerazioni le combinazioni alimentari che vengono fatte nell’arco della giornata.
Chi dovrebbe stare attento al consumo abituale di gelati?
Le persone che soffrono di trigliceridi alti, colesterolo e glicemia alti dovrebbero stare attente a consumarlo. I gelati sono infatti un alimento ricco sia di zuccheri che di grassi, che possono influenzare negativamente l’attività dell’insulina. Possono ancora portare ad una maggiore biosintesi di colesterolo a livello epatico, nonché creare picchi glicemici.
Inoltre al consumo di gelati devono stare attente anche le persone con diverse patologie renali in quanto si tratta di un alimento ricco di fosforo, sodio e proteine.
Quale è il gelato più dietetico e quale è quello con il maggior numero di calorie?
Ovviamente un cono medio alla frutta apporta circa 120-130 kcal e quello allo yogurt circa 150-170 kcal mente il gelato con l’aggiunta di panna, frutta secca e cioccolato arriva a superare le 350 kcal.
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