08 Mag Pomodoro: meglio crudo o cotto per beneficiare delle sue proprietà?
Il pomodoro è, sicuramente, l’alimento simbolo della nostra dieta mediterranea, nonché un alimento di base della cucina italiana.
Un recente studio, pubblicato su Food Chemistry, ha evidenziato che all’interno del sugo di pomodoro possiamo trovare ben 40 tipologie di verse di antiossidanti appartenenti alla categoria dei polifenoli: sostanze con un forte potere protettivo nei confronti di stress radicalico, malattie cardiovascolari e tumori.
L’antiossidante più famoso e conosciuto è sicuramente il licopene: un carotenoide (sostanza liposolubile) la cui biodisponibilità aumenta con la cottura. Questa sostanza viene assimilata meglio quando il pomodoro è sottoposto al processo di cottura, infatti è maggiore nel sugo rispetto al pomodoro crudio. In più, possiamo aumentare ulteriormente la sua biodisponibilità aggiungendo una fonte di grassi come l’olio extra vergine di oliva (che, tra l’altro, si sposa benissimo con il suo sapore).
La concentrazione dei suoi antiossidanti varia, quindi, un base al processo di maturazione ed alla temperatura di cottura. Il licopene che assumiamo tramite l’alimentazione ha un’attività diversa e più efficace rispetto a quello presente negli integratori: questo perché la sinergia dei vari nutrienti presenti nei cibi permette una funzione diversa e più efficace rispetto alla singola sostanza isolata.
Secondo lo studio, inoltre, con 120 grammi di sugo, aggiunti alla nostra pasta, si ottengono dai 4 ai 16 milligrammi di polifenoli e dai 6 ai 100 di carotenoidi per ogni porzione.
Secondo l’International Journal of Cancer, inoltre, più + frequente il consumo di preparazioni a base di sugo di pomodoro e più diminuisce il rischio di tumori del tratto digerente.
Il sugo contiene un’elevata concentrazione di acqua, vitamine e minerali mentre la quantità di proteine e di grassi è del tutto trascurabile.
Esistono dei casi, però, in cui il pomodoro è assolutamente controindicato come allergia al nichel, reglusso gastroesofageo, gastrite ed ernia iatale mentre risulta tollerabile in caso di sindrome dell’intestino irritabile.
Noi siamo soliti utilizzarlo per la preparazione di piatti tradizionali come pasta e pizza… ma può essere utilizzato anche per buonissimi piatti a base di legumi (ad esempio lenticchie o fagioli al pomodoro), stufati e zuppe come il gazpacho.
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