21 Mag Pancreatite acuta: cos’è e qual è il giusto approccio nutrizionale?
Il pancreas è una ghiandola di fondamentale importanza per il nostro corpo: produce, infatti, ormoni come insulina e glucagone ma è anche coinvolto nei processi digestivi dato che produce enzimi dal ruolo chiave nel metabolismo degli zuccheri (amilasi), dei grassi (lipasi) e delle proteine (tripsina, chimotripsina).Può capitare, però, che si infiammi, degenerando in pancreatite acuta: un’infiammazione del pancreas e dei tessuti peripancreatici dovuta all’attivazione intraparenchimale degli enzimi pancreatici che si manifesta, tipicamente, con un forte dolore addominale abbinato ad un aumento plasmatico (o urinario) degli enzimi amilasi e lipasi.
In caso di pancreatite, peggiorano i processi digestivi, l’assorbimento dei nutrienti ed il metabolismo degli alimenti.
Quali sono le cause della pancreatite acuta?
Le cause che possono generare la sua comparsa sono da ricercare in:
- malattie delle vie biliari (litiasi, infezioni),
- alcolismo cronico,
- un mix delle condizioni sopra riportate (biliare, alcolica),
- decorso post-operatorio,
- idiopatiche,
- colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (CPRE),
- traumi,
- uso (o abuso) di determinate tipologie di farmaci,
- malattie metaboliche come iperparatiroidismo ed ipertrigliceridemia.
La pancreatite acuta presenta una sintomatologia abbastanza comune, pertanto è opportuno rivolgersi ad uno specialista nel caso si manifesti uno o più sintomi tra:
- dolore addominale molto forte (presente in oltre il 90% dei casi),
- nausea e sensazione generale di malessere,
- vomito,
- distensione addominale,
- peritonite chimica,
- ileo paralitico.
Se non trattata, può portare a complicazioni sistemiche che possono essere anche gravi come insufficienza respiratoria, insufficienza renale, scompenso glicemico, ipotensione, ipocalcemia, encefalopatia, emoraggie gastrointestinali e Multi Organ Failure.
Cosa bisogna fare in caso di pancreatite acuta?
In caso di manifestazione grave, è opportuno recarsi in ospedale dove verrà somministrata un’alimentazione parenterale per via endovenosa. Non appena i livelli degli enzimi pancreatici saranno rientrati a valori normali, srà possibile proseguire con cibi solidi, adeguando la dieta.
Fondamentale eliminare ogni forma di bevande alcoliche, bevande ad effetto eccitante come caffè, the o energy drink. L’apporto proteico deve essere meticolosamente calibrato sulla base dell’esito degli esami delle urine, mentre l’apporto di grassi e zuccheri raffinati deve essere abbassato, specialmente in caso di alimenti ad alto indice glicemico.
Sono consentiti, invece, alimenti contententi carboidrati a lento rilascio di glucosio come pasta e riso integrale.
Data la pericolosità della patologia non trattata, si rinnova l’invito a rivolgersi sempre al proprio nutrizionista o medico di fiducia, in modo da poter agire tempestivamente ed evitare potenziali complicazioni.
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