31 Ott L’alimentazione, il batterio Prevotella e il loro suo ruolo nell’epidemia di coronavirus COVID-2019
Come è ormai noto, già dall’autunno 2019, sono comparsi casi di polmonite con causa sconosciuta nella città di Wuhan, capitale della provincia di Hubei nella Cina centrale. Le caratteristiche cliniche atipiche erano indicative di una severa polmonite virale che ha causato panico in tutto il mondo a causa della sua gravità, rapidità di trasmissione e capacità di colpire entrambi i polmoni.
Successivamente si è scoperto il responsabile di questa grave epidemia è un nuovo coronavirus: nCoV-2019 successivamente ribattezzato SARS-CoV-2 e la malattia denominata COVID-2019.
Il COVID-2019 si è diffuso in tutto il mondo in pochi mesi ed è diventato un’emergenza sanitaria globale a causa del numero crescente di casi e della mortalità significativamente superiore rispetto a quella di una comune influenza. I coronavirus sono virus a RNA avvolto a filamento positivo appartenenti alla famiglia dei Coronaviridae a cui sono pure imputabili le epidemie di sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e la sindrome respiratoria del medio oriente (MERS).
In genere i coronavirus si diffondono tramite infezioni zoonotiche, ovvero trasmesse all’uomo dagli animali, ed evidenze scientifiche suggeriscono che anche i precedenti focolai di SARS, MERS ed il recente COVID-2019 siano di origine zoonotica.
In particolare il COVID-2019 è risultato essere strettamente associato al coronavirus di pipistrello con un’identità dell’intera sequenza genomica maggiore del 96% (Zhou et al. , 2020), ma la sua proteina spike (S) mostra una somiglianza di sequenza del 99% con il coronavirus del pangolino malese. Pertanto, si presume che sia una combinazione di coronavirus di pipistrello e pangolino (Hassanin, 2020 ; Zhou et al. , 2020 ).
La modulazione della microbiota sotto l’influenza di agenti patogeni è un fattore importante che decide il destino delle infezioni. Durante un recente studio metagenomico condotto su pazienti COVID-2019 è stato riscontrato che alcuni batteri sono sovrarappresentati nei pazienti infetti ( Chakraborty, 2020). I ceppi batterici in questione sono quelli di Prevotella spp. le cui proteine vengono sovraespresse e determinano delle interazioni con l’NF-κB, un complesso proteico funzionante come fattore di trascrizione coinvolto nella regolazione della risposta immunitaria alle infezioni.
L’NF-κB gioca un ruolo importante nella SARS indotta da CoV. È stato scoperto che l’inibizione dell’infiammazione mediata da NF-κB può portare a un aumento della sopravvivenza durante l’infezione da SARS ( DeDiego et al. , 2014 ). Le analisi computazionali indicano interazioni multiple anche per le proteine sovraespresse di Prevotella con l’NF-κB e, per contro, SARS-CoV-2 non mostra alcuna interazione diretta con l’NF-κB. Inoltre, le proteine sovraespresse di Prevotella possono supportare la crescita virale a più livelli. Questi risultati suggeriscono che il batterio Prevotella possa svolgere diversi ruoli significativi nella gravità dell’attuale epidemia che vanno dal supporto della crescita di SARS-CoV-2 all’interazione diretta con alcuni mediatori della progressione della malattia. È da considerare, inoltre, che Prevotella spp. è generalmente scarsamente rappresentato nel microbiota dei bambini e tende ad essere sempre più presente con l’obesità e l’avanzare dell’età; verrebbe spiegato, quindi, perché la gravità delle infezioni da COVID-2019 è maggiore con queste ultime condizioni.
Come avere un microbiota “sano”
Ma come si fa ad avere uno stato di eubiosi, ovvero uno stato di equilibrio tra le diverse popolazioni batteriche che colonizzano il nostro organismo?
La salute del microbiota è determinata anche dalla nostra dieta: con un’alimentazione ricca di zuccheri e grassi verrà favorita la sovracrescita di alcuni phylum batterici a discapito di altri, mentre, le fibre solubili di frutta, verdura e cereali, alimenti ricchi di polifenoli, omega 3 e altri antiossidanti favoriranno l’instaurarsi dell’eubiosi.
Bioinformatics – 36 (13) – luglio 2020
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