“Il sesso è l’arte di controllare la mancanza di controllo.”
Paulo Coelho
Quando parliamo dei disturbi sessuali, facciamo riferimento ad una serie di disturbi che caratterizzano l’individuo nella sua sfera più intima. Sicuramente la sessualità è ciò che caratterizza ogni essere umano anche perché, secondo una visione prettamente biologica, il fine ultimo della vita è la procreazione.
Quindi la sfera sessuale è intima e naturale: questi due caratteri sono fondamentali perché determinano anche il modo in cui l’individuo vive questa sfera e, eventualmente, un disturbo di essa. Molte volte per l’individuo può risultare difficile accettare di avere un disturbo sessuale: nella maggior parte dei casi, rifiuta di avere un problema e, quindi, non decide di trattarlo, se non in casi di grande malessere.
Come vedremo nel seguente articolo, questi disturbi sono alquanto presenti e diffusi e, quindi, è necessario che l’individuo li riconosca e li accetti per trattarli nel modo corretto.
La sessualità è una sfera che, come abbiamo detto, è caratterizzante ogni persona: nella sessualità l’individuo scopre se stesso ed entra in relazione con qualcun altro.
Essa è una delle funzioni fondamentali dell’individuo, ma non è esente da problemi anche perché, appunto, coinvolge il soggetto nella sua totalità, ovvero dal punto di vista fisico, emotivo e affettivo, psicologico (molte volte alla sessualità è legata l’autostima e l’immagine di Sé).
Ma cosa sono i Disturbi sessuali? Come possiamo definirli?
I disturbi sessuali, pur nelle loro diverse caratteristiche, sono caratterizzati da un’anomalia nel processo che sottende il ciclo di risposta sessuale, o da dolore associato al rapporto sessuale.
A cosa ci riferiamo con il “ciclo di risposta sessuale”?
Con tale espressione ci riferiamo ad un processo che determina, appunto, la risposta sessuale: esso è caratterizzato da diverse fasi, che sono:
Quindi, nel caso di disturbi sessuali, potrebbero esserci delle disfunzioni in una di queste fasi. In altri disturbi, sono presenti disturbi nel modo in cui il soggetto vive la propria sessualità, come vedremo.
La sessualità, da sempre, è stata vissuta in modo particolare dalla società. Sicuramente, se pensiamo al 1800, vediamo come fosse considerata come un vero e proprio tabù o qualcosa di cui vergognarsi o da nascondere. Questo riguardava soprattutto le donne, da sempre viste come un semplice strumento per soddisfare i bisogni sessuali degli uomini.
Questa visione e’ sicuramente cambiata col e nel tempo, anche grazie al movimento femminista e alla New Age che ha determinato una decostruzione di costrutti ancora troppo radicati nella società svelando come tutto in realtà fosse dominato dalla sessualità e dalla ricerca di piacere, senza distinzione di genere.
Oggi, sicuramente, viviamo in un periodo in cui la sessualità è considerata fondamentale, come è fondamentale la libertà di scelta e di espressione anche in tale ambito. Appunto vediamo l’affermazione dell’omosessualità, non più considerata “non naturale”.
Nonostante siano stati fatti passi da gigante nell’ambito sessuale, tutto ciò viene vanificato quando si parla di Disturbi sessuali. È sempre più difficile riconoscerli ma, soprattutto, accettarli perché spesso l’individuo se ne vergogna profondamente.
Per quanto possa essere difficile accettarlo, essi sono però sempre più in espansione e, quindi, colpiscono sempre più soggetti. Infatti da una recente indagine condotta in Italia dalla Doxa e da TradaPharma (2014), su un campione significativo, risulta evidente che più di 16 milioni di italiani presentano disfunzioni di tipo sessuale, con una prevalenza nelle femmine rispetto ai maschi (28/30%, a carico soprattutto del Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e anorgasmia, versus un 25-27% negli uomini, riferibile con maggior incidenza all’Eiaculazione precoce).
I disturbi sessuali sono tanti e di diversa natura: ognuno presenta delle caratteristiche particolari. Essi si dividono principalmente in tre categorie:
Vediamoli nello specifico.
Le Disfunzioni sessuali sono disturbi che ostacolano o impediscono il rapporto sessuale. In tale categoria rientrano diversi disturbi: alcuni interessano sia gli uomini sia le donne, altri solo uno dei due generi.
Tra quelli che interessano entrambi ritroviamo:
I disturbi che, invece, colpiscono principalmente le donne sono:
I disturbi che, invece, colpiscono gli uomini sono:
Le Disfunzioni sessuali sono sicuramente i disturbi più diffusi e più temuti dai soggetti perché, appunto, hanno conseguenze per il singolo soggetto ma anche nel rapporto col partner. Infatti, a causa di questi disturbi, i rapporti sessuali sono profondamente compromessi e, ovviamente, a lungo andare tutto ciò può compromettere la soddisfazione sessuale dei partner.
Come mostrato finora, hanno diverse caratteristiche e sicuramente cause diverse. Alcuni possono avere cause prettamente fisiche, come nel caso dell’eiaculazione dolorosa che è, appunto, causata da un’infezione.
Ma molte volte tali disturbi si sviluppano a causa di costrutti psicologici come l’ansia da prestazione o a causa del rapporto col proprio partner che non permette di vivere serenamente la propria sessualità. Spesso sono presenti distorsioni della sessualità magari derivanti dalla società o dalla religione. In questo caso, il soggetto potrebbe considerare il sesso come qualcosa di peccaminoso e che, quindi, deve essere evitato. Tutto ciò determina un malessere nel soggetto nel momento in cui deve affrontare la propria sessualità.
Per quanto riguarda il trattamento delle Disfunzioni sessuali, sicuramente molto efficace è un approccio multidisciplinare che vada a trattare tutti gli aspetti coinvolti.
Bisogna attestare quindi se il disturbo sia dettato da cause fisiche e, nel caso, trattarle in modo specifico. Ma necessario è anche capire quali aspetti psicologici ed emotivi sono coinvolti nel disturbo. A tal fine, molto efficace è la Terapia Mansionale Integrata che è una terapia breve e strategica, direttiva, orientata a uno scopo preciso cioè quello di modificare comportamenti, emozioni e credenze sulla sessualità. L’intervento, che può essere sia individuale che di coppia, propone una serie di prescrizioni di comportamenti sessuali, le cosiddette mansioni, che hanno l’obiettivo di intervenire in 4 aree specifiche implicate nella sessualità che sono: la conoscenza di sé, la conoscenza di sé con l’altro che diviene fondamentale per scoprirsi sul piano comportamentale, relazionale e cognitivo, la conoscenza del proprio vissuto e del proprio piacere che permette di entrare in contatto con le proprie emozioni, infine la conoscenza dell’intimità di coppia per raggiungere l’affidamento reciproco che permette anche l’intesa sessuale.
Tale disturbo è caratterizzato da frequenti impulsi, fantasie e comportamenti sessuali non convenzionali che, per esempio, riguardano oggetti o essere non umani, bambini oppure rapporti sessuali che prevedono l’infliggere sofferenza fisica o umiliazione all’altro.
Nel DSM-5 vengono riportati tali disturbi che sono diversi e di diversa natura. Tra questi ritroviamo:
Il disturbo esibizionistico è uno dei disturbi che rientra nelle parafilie: esso è caratterizzato dall’esibizione dei propri genitali o organi sessuali a persone non consenzienti e spesso sconosciute e in situazioni inappropriate.
Tale disturbo è molto frequente negli uomini, molto meno nelle donne. Infatti la prevalenza negli uomini non supera il 2-4% mentre nelle donne risulta inferiore.
Il soggetto che soffre di tale disturbo prova forte eccitazione nel mostrare i propri genitali, fantastica di esibirsi o di essere osservato mentre ha rapporti sessuali, molte volte puo’ masturbarsi mentre si esibisce o mentre fantastica di esibirsi davanti ad altri. Tutto ciò, avviene nei confronti di individui non consenzienti che perlopiù sono donne o bambini dell’altro sesso rispetto all’adulto.
Trattamento
Sicuramente i trattamenti più efficaci per il disturbo esibizionistico sono la psicoterapia, i gruppi di supporto e la terapia farmacologica, spesso attraverso gli inibitori della ricaptazione della serotonina. Quando questi ultimi non hanno efficacia, possono essere utilizzati i farmaci per ridurre i livelli di testosterone che quindi determinano la riduzione della libido.
Il disturbo feticista consiste in un’ intensa e ricorrente eccitazione sessuale provata attraverso fantasie, desideri o comportamenti, derivante dall’uso di oggetti inanimati o da un interesse molto specifico per una o più parti del corpo non genitali.
Nei soggetti feticisti, il feticcio (oggetto in grado di suscitare eccitazione) diviene fondamentale e un vero e proprio sostituto del partner. Infatti, molte volte questi soggetti non riescono ad avere rapporti sessuali senza questo oggetto, che può essere integrato nel rapporto, quando il partner è consenziente, oppure addirittura sostituire il partner. Si è di fronte al disturbo quando tale comportamento ostacola la vita quotidiana del soggetto, ma ciò avviene abbastanza raramente.
Il trattamento del disturbo feticistico spesso ha una efficacia limitata. Tale trattamento include la psicoterapia individuale e la terapia farmacologico, spesso integrati.
I farmaci utilizzati maggiormente sono gli antidepressivi specifici, cioè gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.
Tale disturbo rientra nei disturbi parafiliaci ed è caratterizzato dal raggiungimento dell’eccitazione sessuale attraverso fantasie, desideri o comportamenti derivanti dall’atto di essere umiliato/a, percosso/a, legato/a (bondage)e da altri atti inducenti dolore e sofferenza.
Sicuramente tali comportamenti possono essere presenti anche in una coppia sana, in cui l’eccitazione può essere ricercata e raggiunta attraverso pratiche come essere legato dal partner. Ciò che sicuramente differenzia il disturbo masochistico è la presenza di una vera e propria condizione di sofferenza da parte del soggetto, il quale soffre o non riesce a svolgere le funzioni quotidiane a causa del proprio comportamento.
Inoltre, molte volte gli atti che compie possono portare a gravi danni corporali o psicologici e anche alla morte. In questo caso, il soggetto è sicuramente affetto dal disturbo.
Te disturbo si caratterizza perché l’eccitazione sessuale si manifesta in modo ricorrente e intenso attraverso desideri, fantasie o comportamenti in cui si causa deliberatamente e intenzionalmente la sofferenza fisica o psicologica ad un’altra persona.
Come nel caso del masochismo, anche il sadismo sessuale può essere un qualcosa di normale all’interno della coppia, soprattutto perché il partner è consenziente a tutto ciò che avviene. In questo caso, appunto, entrambi i partner potrebbero trovare eccitazione grazie a tali comportamenti. Ma cosa comporta tale disturbo? Chi soffre di tale disturbo soffre o non riesce a svolgere le funzioni quotidiane a causa del proprio comportamento. Inoltre agisce portando queste azioni al livello estremo, talvolta causando gravi danni corporali o psicologici o addirittura la morte al proprio partner che, perlopiù, non è consenziente.
Per quanto riguarda il disturbo da masochismo sessuale e quello da sadismo sessuale, si è osservato che spesso i trattamenti, che consistono perlopiù in psicoterapie individuali, risultano essere inefficaci.
Tale disturbo è caratterizzato da fantasie, pulsioni o comportamenti sessualmente eccitanti, intensi e ricorrenti che coinvolgono i bambini, in genere di età pari o inferiore ai 13 anni.
Tale disturbo, poiché arreca danno agli altri, è considerato patologico. Un soggetto è considerato pedofilo quando ha raggiunto almeno i 16 anni di età e prova pulsioni sessuali ed eccitanti per i bambini che abbiano almeno cinque anni in meno.
La pedofilia è molto più frequente tra gli uomini che tra le donne. Si osserva che i pedofili possono essere attratti solo dai bambini, solo dalle bambine o da entrambi.
Il pedofilo inoltre non riesce a controllare i suoi impulsi e, quindi, tende a mettere in atto comportamenti sessuali verso i minori che non sono consenzienti, arrecando danno ai minori stessi. Molte volte ciò avviene grazie alla forza, quindi c’è un vero e proprio abuso sessuale, oppure tramite la coercizione e la minaccia, portando il minore ad uno stato di paura e violenza psicologica.
Tale disturbo può essere trattato attraverso la psicoterapia a lungo termine individuale o di gruppo e con farmaci che modificano il desiderio sessuale e riducono i livelli di testosterone. Sicuramente il trattamento è efficace quando il soggetto è consenziente e quando partecipa volontariamente alla terapia.
Siamo di fronte a tale disturbo quando inizia a causare disagio o compromissione nella vita quotidiana della persona e quando ha arrecato o rischiato di arrecare danni a se stessi o agli altri. Per il DSM-5 tale disturbo può essere diagnosticato quando il soggetto vive con disagio e angoscia il proprio interesse parafiliaco, ma tale disagio e l’angoscia non derivano semplicemente dalla disapprovazione sociale. Inoltre il soggetto deve provare un desiderio e/o comportamento sessuale che comporti un disagio psichico, danni fisici o la morte di un’altra persona oppure nutre il desiderio di avere comportamenti sessuali che coinvolgono altre persone non consenzienti, incapaci di dare un valido consenso.
Il trattamento più efficace per la cura di tale disturbo è proprio la psicoterapia, soprattutto la terapia cognitivo-comportamentale perché permette di aiutare il soggetto a gestire gli impulsi e le fantasie sessuali. Essa mira ad identificare e modificare le credenze e i pensieri, che portano il soggetto a mettere in atto il comportamento disfunzionale sostituendo questo comportamento con altre modalità comportamentali più funzionali.
Sicuramente non è facile parlare di tali disturbi perché sono alquanto delicati, ma c’è qualche consiglio da poter prendere in considerazione? Vediamolo insieme.
Può sembrare un paradosso ma è proprio così, l’ansia non è amica della sessualità e del suo funzionamento ottimale . Non pensare a ciò che è andato male in passato, ma pensa di viverti pienamente il momento!
Molte volte, ci si focalizza molto sul perché qualcosa va male e non ci si chiede come dovrebbe andare realmente. La sessualità è un processo e, quindi, bisogna ottimizzarlo: puoi farlo soltanto conoscendo il come dovrebbe andare.
Non è scontato e non è semplice, ma davvero ogni difficoltà dipende da entrambi e non dal singolo soggetto. Cerca di capire cosa non va nel tuo rapporto o cosa non ti permette di viverti bene un momento totalmente naturale e di grande condivisione. Il partner potrà aiutarti a viverlo meglio.